Trovare un paese che potesse permetterci di vivere più contesti differenti al proprio interno ci ha portato a scegliere il Brasile con questo itinerario. Le sfumature dei colori da una regione all’altra non cambiano solo quando la foresta incontra il deserto e poi il mare, ma anche da un “obrigado” detto in città o appena fuori, da una feijoada più saporita di un’altra o da quanta cachaça scelgono di aggiungere al tuo bicchiere.
Nella caotica e variopinta Rio ci siamo immersi tra i suoni più forti e i sorrisi più grandi tuffandoci ad Ipanema da una caipirinha all’altra, ballando a Lapa fino a tarda notte e vedendo il Cristo avvolgere l’interà città dall’elicottero.
Da Manaus abbiamo percorso il Rio Negro che ci ha permesso di giocare con bradipi e delfini rosa, fino a raggiungere l’Amazzonia, dove oltre che nel polmone del pianeta ci si addentra anche in sè stessi e sconnessi da tutto, abbiamo potuto avere un assaggio di cosa significa cibarsi con le risorse e gli strumenti che la sola natura può concederci. Abbiamo fotografato scimmie e tarantole, offerto frutti al tapiro e al pappagallo, tenuto in mano un caimano durante l’escursione notturna e pescato i piranha.
Arrivati a Fortaleza, abbiamo percorso una lunga strada fino a Jericoacoara dove improvvisamente l’asfalto sotto ai piedi si sgretola lasciando spazio a dune di sabbia che abbracciano il mare. Paesaggi incredibili fino a Parnaiba, dove i colori del suo Rio si fanno più caldi e gli ibis scarlatti posandosi sugli alberi sembrano fiori.
Da Barrerinhas abbiamo navigato il Rio Preguiça fino ad incontrare l’oceano e dopo Atins abbiamo iniziato il trekking nei Grandi Lençois sostando a Bahia Grande e Queimada nelle case native per poi continuare il cammino fino a Betania. Raggiungendo Santo Amaro, la saudade dei giorni trascorsi avvolti nel soffio del vento ha iniziato ad emergere quando, sul ciglio delle ultime dune che stavano attraversando, ci lasciavamo alle spalle la purezza della natura incontaminata per ritornare alla civiltà.
Siamo ripartiti per São Luis che, dopo aver visitato il centro storico, abbiamo lasciato per atterrare nel bel mezzo dell’oceano a Fernando de Noronha, dove abbiamo infranto le onde delle sue spiagge paradisiache ed osservato tartarughe e squali che nuotavano in riva al mare.