Lo stato di Bahia è una delle principali destinazioni del Brasile e, ogni anno, milioni di turisti vi approdano non solo per scoprire le sue bellezze, ma anche per conoscere la storia e la cultura dell´intera Nazione, che qui ha avuto la sua origine: con una superficie maggiore della Francia e 1.100 km di costa, è responsabile per la produzione della settimana ricchezza economica nazionale
L’importanza di Bahia emerse subito con l’arrivo dei portoghesi in Brasile nell’anno 1500, quando lo squadrone di Pedro Álvares Cabral, sbarcò nell’attuale città di Porto Seguro: a causa della sua posizione strategica per il commercio della canna da zucchero e dei minerali, molto abbondanti nella regione, venne fondata nel 1549 la città di Salvador, la prima capitale dell’allora colonia portoghese (sostituita da Rio de Janeiro nell´epoca imperiale) e attualmente la terza città più popolosa del paese
All´arrivo dei colonizzatori i primi abitanti incontrati furono gli indigeni (predominavano le tribù di Tupinambás, Aimorés e Tupiniquins), ma fu attraverso l´immigrazione europea e soprattutto l´importazione di schiavi africani, che si formò il popolo “Bahiano”, il quale, ai giorni odierni, per il 50% è di razza “negra”.
La cultura bahiana
Bahia è un punto di riferimento nazionale quando si tratta di cultura, principalmente nella musica, danza, letteratura e nel modo di esprimersi. Anche nella gastronomia ha un’identità unica, con una cucina molto saporita e particolare, tra cui spica l’Acarajé, un polpettone di fagioli, gamberi e pepe, fritto nell’olio di palma e “caruru” (una spezia locale): nato come “piatto di offerta” alle divinità religiose di origine africana (orixás), ma poi diventato simbolo culinario dello stato, viene preparato al momento nelle bancarelle lungo strada, da signore che indossano un tipico e colorato vestito locale con turbante bianco sulla testa (conosciute nazionalmente come “bahianas”)
Parlando di religione, molto radicata nella vita dei bahiani. la più professata è il cattolicesimo e, con più di 370 templi cattolici, alcuni con centinaia di anni di arte e storia (molti dei quali dichiarati patrimonio dell´Unesco), si dice che a Salvador ci sia una chiesa per ogni giorno dell’anno
Tuttavia, Bahia è più nota per le religioni di origine africana, importate dagli schiavi durante il periodo della colonizzazione, tra cui Il Candomblé è il più tradizionale: nel corso della storia, a causa della forte repressione della cultura “negra”, la pratica religiosa subì degli adattamenti da cui derivò l’Umbanda, che trae origini dal Candomblé, ma con l´aggiunta di elementi del cristianesimo e dello spiritismo.
Le danze eseguite nelle celebrazioni religiose del Candomblé e dell’Umbanda, sono servite da ispirazione per gli emozionanti ritmi della tipica musica bahiana: la forte presenza dei tamburi è alla base dell’Axé, attraverso il quale, il carnevale di Salvador, si è distinto nel mondo e ogni anno, circa sei milioni di persone, sbarcano nella città per immergersi nelle inebrianti sfilate dei Trios Elétricos (autoarticolati adattati a grandi palchi musicali in movimento)
Ma non solo l´Axé fa parte della creazione bahiana: nella seconda metà del 20° secolo emerse un movimento musicale chiamato Tropicália, che portò nuovi suoni e conquistò il mondo, attraverso grandi nomi come Caetano Veloso e Gilberto Gil
Anche La Capoeira fa parte delle radici di Bahia: nata originariamente come acrobatica arte marziale e importata dagli schiavi africani, venne successivamente adattata dagli stessi, con l´aggiunta di musica ed elementi di danza, per dissimulare la lotta, che era proibita, mantenendosi comunque in allenamento per i combattimenti, ma senza insospettire i colonizzatori portoghesi
Nella letteratura ci sono grandi nomi e classici che descrivono lo stato di Bahia, tra cui i principali autori contemporanei sono João Ubaldo Ribeiro e Jorge Amado, i quali hanno rappresentato in opere il modo di essere e di agire, le leggende, la prosa e i dialetti più comuni del popolo bahiano.
Principali Punti Turistici
A Bahia c’è già tanto da scoprire solamente apprezzando la cultura e l´energia del popolo che ci accoglie sempre col sorriso, che è difficile poter elencare alcuni luoghi turistici da visitare: ovviamente Salvador, battezzata la “Roma Negra”, meta principale da conoscere percorrendo la “città bassa” con il Mercato Modelo, l’Elevador Lacerda e la zona portuaria, il centro storico del Pelourinho (dichiarato patrimonio Unesco), i 22 km di lungomare urbano con il Farol da Barra (icona rappresentativa della città), la Basilica del Senhor do Bonfim, la casa di Jorge Amado, etc..
Oltre alla capitale assolutamente da non perdere sono i soggiorni balneari lungo i magnifici litorali dello stato e le spiagge tra le più belle della nazione, in particolar modo Praia do Forte, Arembepe (un villaggio Hippie diventato famoso negli anni 70 per essere la “seconda dimora” di nomi illustri come Mick Jagger, Janis Joplin e molti altri), Porto Seguro, con il centro coloniale e le sue mondane spiagge di Trancoso e Arrial d´Ajuda, la costa del Cacao di Ilhéus e l´affascinante località di Morro de São Paulo sulla paradisiaca isola di Tinharé
Anche l’interno dello stato, con le zone del Recôncavo Baiano e della Chapada Diamantina, offre la possibilità di praticare ecoturismo e piacevoli trekking tra colline, cascate e una rigogliosa vegetazione tropicale.
Insomma, la cultura e le attrazioni di Bahia sono così tante e ricche di storia, tradizioni e bellezze naturali, che il visitatore se ne va già pensando di tornare, perché sente di non aver avuto il tempo di conoscere ed apprezzare tutto ciò che gli offre.