Il Brasile con una popolazione di oltre 210 milioni, è il quinto paese più grande del mondo in termini di superficie e, certamente, ha anche una delle più grandi diversità culturali del pianeta. La sua storia più nota ha poco più di 500 anni, ma molto prima dell’arrivo dei portoghesi nelle terre brasiliane vivevano milioni di indiani di diverse etnie e tribù. Si stima che gli “Indios” abbiano abitato il Brasile per migliaia di anni
Con l’arrivo dei portoghesi, nel 1500, iniziò il periodo di colonizzazione del Brasile e quelle nuove terre iniziarono ad essere distribuite tra i nobili del Portogallo e sfruttate per le loro risorse naturali: come colonia, la prima attività economica del Brasile è stata l’estrazione di legni duri delle foreste tropicali, principalmente Pau-Brasil, l’albero che ha dato il nome al paese, il quale veniva esportato per l´Europa come materia molto pregiata.
Con un terreno costiero molto fertile, per causa della sua posizione climatica, l’agricoltura ha guadagnato importanza nel XVI secolo e la coltivazione della canna da zucchero, fu uno dei più grandi momenti salienti dell’epoca: nel secolo successivo iniziò l’esplorazione delle risorse minerarie, con la scoperta di grandi giacimenti di oro e altri minerali preziosi, principalmente nell’interno dello stato di Minas Gerais (il cui nome significa appunto “Miniere Generali”)
L’agricoltura e l’estrazione mineraria richiedevano molto lavoro e per rispondere a questa esigenza iniziò un capitolo molto triste della storia del Brasile, quello dello sfruttamento del lavoro soggiogato e la tratta degli schiavi: durante questo periodo e per oltre 350 anni, milioni di persone furono sradicate dai paesi dell’Africa occidentale e portate in Brasile per essere sfruttate e vendute come merce.
Da Colonia a sede dell´Impero, a Repubblica
Nel 1808, con l’avanzata delle truppe di Napoleone Bonaparte sull’Europa, che provocò il rovesciamento di molti regni, la famiglia reale portoghese decise di lasciare Lisbona per rifugiarsi in Brasile, trasferendo temporaneamente la sede dell’impero nella città di Rio de Janeiro. Con questo cambiamento, durato più di 10 anni, il re Dom João VI aprì i confini del Brasile al commercio con altre nazioni, principalmente Inghilterra e Indie.
Dopo il rientro in Europa della famiglia reale portoghese, pressioni politiche interne ed esterne, portarono il principe reggente, Dom Pedro, a dichiararsi, nel 1822, Imperatore del Brasile, proclamando la sua indipendenza dalla casa madre.
Da allora in poi, il paese iniziò a creare le proprie leggi e svilupparsi, principalmente nel commercio, nell’agricoltura, nell’allevamento e nell’esplorazione mineraria: nel 1889, dopo pressioni politiche ed economiche, l’impero fu estinto e il paese divenne una Repubblica Presidenziale, con parlamento, potere esecutivo e giudiziario indipendenti
La storia più recente del Brasile, lo vide anche direttamente coinvolto, come alleato dell´Asse, durante la seconda guerra mondiale, inviando truppe sul posto e lasciando disponibili per l´esercito statunitense, le proprie coste nord-est (del continente Americano le più prossime all´Europa) come basi aeroportuali. Dopo aver vissuto sotto una dittatura militare, tra il 1964 e il 1985, si è instaurata una democrazia pacifica e attualmente, nonostante gli innumerevoli problemi socio-politici, la nazione vive una veloce crescita economica, tale da portarlo ad essere uno tra le i paesi più emergenti a livello mondiale
Mescolanza di popoli
Dopo la colonizzazione, molti europei, principalmente portoghesi, iniziarono a popolare il paese, introducendo le loro usanze ma, nello stesso tempo, facendo anche perdere, in parte, quelle delle popolazioni indigene: gli stessi popoli di origine africana, importati nell´epoca schiavista, hanno contribuito ad influenzare l´identità della cultura brasiliana, principalmente nell´area musicale e gastronomica
La stessa architettura delle città che stavano nascendo, è stata influenzata dalle invasioni straniere (principalmente olandesi e francesi) del XVII e XVIII secolo, nel tentativo di conquistare la Colonia Portoghese: molte costruzioni ed edifici ancora esistenti, alcuni dei quali dichiarati Patrimonio Unesco (quali Forti, Teatri, Mercati coperti, etc..), abbelliscono i centri delle nuove e moderne metropoli
Alla fine del XIX secolo e inizio del XX, in Brasile si verificò una nuova ondata migratoria, che aumentò ulteriormente la ricchezza culturale del paese: con la fine della schiavitù e per causa dell´alta domanda di manodopera, principalmente nel settore agricolo, il governo creò incentivi e i primi salari, affinché le famiglie europee venissero a produrre nelle immense campagne: sbarcarono sulle coste brasiliane milioni di italiani, ungheresi, polacchi e tedeschi. Anche a cavallo tra le due grandi guerre mondiali, molti rifugiati stranieri trovarono ospitalità nel Paese: tedeschi e principalmente giapponesi, i quali crearono la maggior comunità al mondo, fuori della propria patria
Tutto questo, unito alla grandezza continentale del paese, ha portato ad una diversità di razze, culture e tradizioni, molto distinte tra di loro a seconda delle 5 regioni (che è suddiviso il territorio) in cui ci si trova a vivere: ciò nonostante il popolo si identifica solamente e orgogliosamente come “Brasileiro”